Emergenza Covid 19, non c’è ancora traccia delle 700mila mascherine abruzzesi

L’AQUILA – La politica continua a parlare di mascherine in arrivo, ma anche delle 700mila mascherine abruzzesi acquistate in Russia, quelle che dovevano arrivare giovedì 26 marzo, non c’è traccia. Né all’aeroporto della Malpensa, né nelle farmacie degli ospedali abruzzesi. E non si sa ancora se e quando arriveranno, nonostante l’interessamento del governatore, della protezione civile, dell’ambasciata e del ministero degli esteri. 

Non si sa ancora bene perché non partano: non solo quelle abruzzesi, ma quelle di mezza Italia. Non sarebbe un problema di requisizione, né di stock mancanti, né di prezzo: ma un mix di tutti e tre i fattori che di fatto impedisce la partenza dei Dpi bloccati all’estero (Russia, Cina, ma anche Paesi europei).

La Giunta regionale abruzzese ha stanziato 15 milioni di euro per consentire alla Protezione civile regionale di esperire la sua capacità operativa di supporto alle Asl, per fronteggiare la pandemia. Le risorse sono utilizzate per l’acquisto di mascherire, ventilatori, monitor e altri dispositivi “a seconda delle segnalazioni che ci pervengono dal responsabile dell’emergenza, Albani». Il capo Dipartimento della Protezione Civile, Pierpaolo Pescara, spiega però alla redazione di "Sos Coronavirus" (lo spazio web creato dalla regione Abruzzo per l’emergenza, ndr.) le “difficoltà di un mercato nazionale e mondiale intasato che sta rallentando l’iniziativa non solo abruzzese ma di tutte le altre regioni. E’ il caso delle 700 mila mascherine che sono bloccate a Mosca e verso le quali abbiamo esperito ogni iniziativa affinché possano essere finalmente distribuite”. In primo luogo a “soddisfare il fabbisogno del sistema sanitario che, per il tramite di Albani, saranno smistate nelle farmacie competenti per Asl”. Gli ulteriori livelli di consegna inglobano tutti gli organismi che a vario titolo sono ricompresi nella Protezione civile: forze di polizia, centri operativi comunali, prefetture, il sistema produttivo, in particolare la filiera agro-alimentare. Per il Capo Dipartimento il quadro dell’emergenza “presenta un profilo di gravità che sta aumentando e che alterna momenti di pausa a momenti di accelerazione ma abbiamo un sistema sanitario regionale valido e ci attendiamo risposte efficienti ed efficaci nel contenimento del virus”. In questo contesto di “tenuta del sistema sanitario a fronte di dati ancora tutti in salita” si inseriscono anche la “collaborazione con le cliniche private e la individuaizone di strutture che sono state messe a disposizone della Protezione civile per la quarantena”. L’intervista integrale a Pierpaolo Pescara è pubblicata su Fb, Tw, Instagram e sul portale di Regione Abruzzo.